In Medio Oriente, la produzione agricola è ridotta per via dei pochi terreni coltivabili e della scarsità d'acqua. Le importazioni di derrate alimentari sono elevate e — per limitarle — i paesi della zona stanno facendo investimenti significativi per aumentare la produzione agricola locale. 

 

Per incentivare la produzione locale, molti paesi stanno incoraggiando gli agricoltori ad adottare tecnologie innovative nel settore.

 

L'anno scorso, l'Abu Dhabi Investment Office ha investito 100 milioni di dollari in quattro aziende agritech che che stanno costruendo strutture di ricerca e centri di produzione nell'emirato. Dubai ha lanciato la Food Tech Valley, con strutture di ricerca, un centro di innovazione, un centro di logistica alimentare intelligente e spazi per l'agricoltura verticale. Grazie a questi sforzi, il numero di aziende agricole idroponiche negli Emirati Arabi Uniti è aumentato di 20 volte, da 50 nel 2009 a 1.000 oggi.

 

L'Arabia Saudita, nel 2020, ha speso 665 milioni di dollari per aiutare gli agricoltori locali a incrementare la produzione agricola attraverso l'idrocoltura, che utilizza il 90% in meno di acqua rispetto ai metodi di coltivazione tradizionali.

 

Con i progressi nella tecnologia agricola è possibile ottenere una maggior produttività. Le crisi precedenti e la pandemia hanno mostrato ai politici il valore del sostegno agli agricoltori per stimolare la produzione locale e migliorare l'autosufficienza e la sicurezza alimentare.

 

L'idroponica è la coltivazione di piante tramite l'azione dell'acqua, di solito su un substrato neutro e inerte (come sabbia, pozzolana, palline di argilla, lana di roccia, ecc.) al posto del terreno tradizionale. Il substrato è irrigato regolarmente con acqua o un flusso liquido che apporta alla pianta sali minerali e nutrienti essenziali.

 

 

 

Fonte: arabnews.com, wikipedia.org

Gli Emirati Arabi Uniti hanno ora 1.000 aziende agricole idroponiche (foto: thenationalnews.com)